La luce necessaria

Quando mi è giunta la vocazione a praticare la fotografia è stato in un periodo difficile della mia vita, sentivo che qualcosa in me stava cambiando. Infatti osservavo alcune cose più a lungo del solito e le ritraevo con gli occhi.
Mi interessavano dei particolari che nessuno considerava e ne immaginavo la storia di essi. Questi particolari rimanevano dentro di me come immagini e ne avevo la necessità di conservarli. Capii dunque che avevo ricevuto un dono. Era arrivato il momento di acquistare una reflex, e, nonostante la mia avversità per l’elettronica decisi di prendere delle lezioni di fotografia e di tecnica fotografica. Conoscevo già i programmi di postproduzione fotografica e per cui sistemare e archiviare i miei scatti è stato facile.
Ho iniziato il mio percorso di apprendimento corredato di tanta pazienza, i risparmi effettuati nel corso degli anni sono serviti per l’acquisto dell’attrezzatura fotografica e per le numerose lezioni private con un maestro della fotografia. Mi sono serviti diversi anni ma alla fine senza neanche accorgemene mi sono arrivate delle richieste di lavoro.
Ho attraversato diversi campi ispirazionali e creativi, dalle foto in movimento ai reportage di eventi, ma ciò che mi attraeva, e tutt’ora mi attrae è l’essere umano.
L’immagine di ognuno di noi riflette quello che siamo, dietro la camera riesco a varcare i confini dell’apparenza umana, scorgendo i lati luminosi e solari di ogni individuo, scoprendone le passioni e i valori,
comunicando con lui a livello empatico riguardo alle sensazioni ed emozioni che prova. Il risultato che ne esce è autentico e e la comunicazione molto efficace.

Preparazione di uno shooting all'Acquedotto Claudio a Roma